La trappola di internet by Matthew Hindman

La trappola di internet by Matthew Hindman

autore:Matthew Hindman
La lingua: ita
Format: epub
editore: Einaudi
pubblicato: 2019-10-24T12:00:00+00:00


Oltre a questi siti, i dati includevano due siti che da allora sono stati chiusi. Pegasusnews.com era un sito locale di Dallas - Fort Worth, che univa notizie locali curate dalla redazione e contenuti concessi da altre testate. Il sito è stato infine venduto al «Dallas Morning News» e chiuso nel 2014. Sdnn.com, un «polo per la comunità» di San Diego News Network, contava come sito di informazione online durante il periodo studiato, ma ha chiuso a metà del 2010.

In questi dati si notano alcune regolarità: i siti con una presenza solo su internet che hanno una media mensile della copertura superiore al 3 per cento sono siti web di quotidiani che hanno cessato le pubblicazioni, oppure – nel caso di chattanoogan.com – sono stati fondati all’indomani della chiusura di un giornale. Questi siti possono aiutare a mantenere un po’ di eterogeneità nell’informazione, che altrimenti andrebbe persa, ma la loro persistenza non è prova di un’espansione delle opzioni di notizie locali.

La scarsa visibilità di minnpost.com e di voiceofsandiego.org può essere, per qualcuno, particolarmente sorprendente. MinnPost e VoSD sono stati portati a esempio di una nuova generazione di testate di informazione locale e regionale online, ma numerosi altri siti analoghi mancano del tutto in questo elenco, compresi molti altri siti a suo tempo menzionati come esperimenti promettenti. Il fatto che il traffico verso questi siti «modello» è uniformemente minimo dà da pensare sul futuro del giornalismo.

I risultati sono cosí scoraggianti, e quindi contrari a diffuse affermazioni sui media iperlocali, che mi sono immerso ancora piú a fondo nei dati: magari queste testate sono presenti nei dati, ma sono classificate in modo errato o appena al di sotto della soglia di traffico dell’1 per cento impostata per un confronto coerente fra piú mercati.

Ho quindi assemblato un elenco piú ampio di testate presenti solo su internet, verificando se fossero incluse nei dati di Comscore. In questa analisi piú approfondita ho cercato nomi di siti specifici indipendentemente dalla categoria o dal livello di traffico, purché fosse stato raggiunto il minimo di sei visitatori posto da Comscore. Sono stati esclusi i siti situati al di fuori di uno dei primi cento mercati di media, cosí come (ovviamente) quelli che si concentrano su notizie nazionali piuttosto che locali. Il catalogo dei siti locali online è stato tratto dal News Frontier Database della «Columbia Journalism Review», dagli elenchi di Michele McLellan del Reynolds Journalism Institute e da una lista pubblicata dall’Hauser Center della Harvard Kennedy School. L’elenco finale delle testate locali online comprendeva le seguenti:

– «The Arizona Guardian» (Phoenix);

– «Baristanet» (New York);

– «The Bay Citizen» (San Francisco - Oakland - San Jose);

– «Capital» (New York);

– «California Watch» (San Francisco - Oakland - San Jose);

– «Chicago News Cooperative» (Chicago);

– «The Colorado Independent» (Denver);

– «The Connecticut Mirror» (Hartford - New Haven);

– «Florida Center for Investigative Reporting» (Miami);

– «The Florida Independent» (Miami);

– «The Gotham Gazette» (New York);

– «InDenver Times» (Denver);

– «Investigate West» (Seattle);

– «The Iowa Independent» (Des Moines - Ames);

– «The Lens» (New Orleans);

– «Maine Center for Investigative Reporting /



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